Ciao Niccolò Jannis,
Come solito sto guardando un po' di TV prima di andare a letto, o meglio di tennis, ma tu lo sai, visto che mi sfotti regolarmente. Io, come ben sai, sto facendo da qualche anno sto mestiere di padre, con te che sei bellissimo ogni giorno che passa di più,... Lo sto facendo in una maniera a volte razionale, a volte improvvisata, a volte scientifica, cercando di donare quanto più il mio stile, la mia direzione che sta anche nel cercare di farti amare le domande facendotene un casino, farti amare guardare fuori dalla finestra guardando e portandoti spesso fuori..... Insomma cercando di crescerti con da parte mia quell'atteggiamento positivo e sereno tutto sommato, come quando apri un LEGO nuovo da 200 pezzi e dopo 15 minuti perdi le istruzioni; pensi: amen, ce la faccio lo stesso... un po' di pazienza, la testa c'è l'ho... Andrà tutto bene. 😊
E oggi, stamattina, seppur io provi a crescerti dando quello che ho, devo dire che ho goduto nel ricevere queste tue parole, ho penosamente provato grandi cose, tipo orgoglio oppure la gioia di vedere un seme germogliare,... Quando ti ho detto di non farti scavalcare nella fila, da quei tipetti che a basket vogliono tirare prima di te, e tu mi hai detto ma io non li spingo perché sono più grandi...magari mi metto insieme a Mattia e Pertile ...e lì già mi hai fatto morire...ma poi io, insistendo, ti ho chiesto cosa avresti fatto se ti avessero spinto loro....e tu mi hai detto: no, all asilo nido avevo quel modo di fare, di spingere....ma adesso "proverei con le parole".
Volevo piangere, ti ho riso, tu mi hai guardato capendo la mia gioia. Per me il tempo lì si è fermato un attimo.
Ciao piccolo.
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