14 lug 2007

Le grandi lezioni che la Vita ci dà

"Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te stesso"

A parte che una frase così semplice è dura da capire, per 2 motivi:

- quando te la insegnano, vedevi la moka da sotto e non da sopra
(della serie: ne è passata di acqua nei filtri)

- la sintassi (provate a ripeterla solo 3 volte) è estremamente difficile

Hic et nunc io più o meno so che cosa vorrei o non vorrei che mi facessero.
Ma io cambio; non così tanto poi in realtà.
Però però.
Se tre anni fa uno mi avesse detto: "Adesso ti manipolo, ti faccio fare un corso sul team-building aziendale" - gli avrei risposto
"Non ho fatto niente! E'un complotto"

Adesso invece apprezzo il lavoro e le sue regolette.
Come il calcetto balilla.
Ecco, il lavoro è un giochino per i grandi, per passare 40 anni invece di 4 ore.
Ci sono quelli che tirano dal fondo, il gancio, il rullo, finta e controfinta, chi lancia la pallina male, quelli che lo fanno apposta e quelli che non la sanno neanche tirare, quelli che vanno con la mano a cercare di bloccare la pallina (e si fanno male) per giocare senza pagare (li ho visti, esistono), gente in carrozzella che gioca benissimo.

Per tornare al titolo:
Io non trapasserei mai il fegato dell'avversario con la mia linea di mediani.
(Dio, quante volte l'ho pensato....)

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